Primo articolo. Banalità, punti programmatici del blog, autocelebrazione, noia a palate... niente di tutto questo, apriremo le danze del nostro blog in modo un po' più originale, con una storia (anzi, un film) davvero brutto, in vero stile Brutte Storie. Quindi (siete avvertiti) spegnete le luci, mettete un sottofondo inquietante, e preparatevi a leggere la recensione di un film che il vostro G. ha visto per voi!
Doverosa premessa: adoro questo genere di film. Pellicole semplici, dialoghi affettati, effetti più (o meno) dozzinali, ruoli tagliati con l'accetta, lievi parentesi pseudo osè per accattivarsi il pubblico under 20... insomma, una pellicola in perfetto stile Corman (costui) che, a ben guardare, compare effettivamente nei titoli di coda come produttore esecutivo e che richiama direttamente in causa i vecchi monster movie di metà secolo (in primis l'indimentibile Mostro della laguna nera) con una contaminazione exploitation che, nel 1980, già cominciava ad andare per la maggiore.
La trama, come i più beceri horror insegnano, non è che un orpello: fin dai primi momenti la scena è occupata da mostri marini (anzi, più propriamente uomini salmone) piuttosto improponibili che, senza una ben precisa motivazione, emergono dalle acque atlantiche scatenando il panico di una cittadina che di problemi ne ha già parecchi, dai malvagi speculatori stile scooby doo passando per indiani (d'India, avete capito bene!) maltrattati, sbruffoni ottusi e ragazzi sessodipendenti come neanche Tinto Brass.
I costumi (degli uomini pesce), sebbene di buona fattura, risultano gommosi e pupazzeschi (avete presente i cattivi dei power rangers?), con un design davvero troppo simile a quello di illustri predecessori; il susseguirsi dell'azione è, as usual, prevedibile, e seriamente non si riesce a comprendere il motivo per cui delle viscide e malvagissime creature marine siano venute sulla terraferma a seminare morte e distruzione. Da antologia la pseudo-scienza della pseudo-scienziata di turno, un perfetto minestrone in stile retrò in cui hanno spazio radiazioni, genetica e bombe atomiche, che da la (probabilmente esatta) percezione di voler dare a tutti i costi un perché a dei mostri che un perché, in definitiva, non ce l'hanno.
Ma ciò che rende questa pellicola godibile è da ricercarsi altrove: a fronte di un budget da oratorio, la regista Barbara Peeters riesce dove in molti spesso falliscono, imprimendo a forza un'impronta gore che a volte rasenta l'eccesso (soprattutto in relazione alla prima dozzina di minuti in cui invece sembra di ritrovarsi in un romanzetto rosa), e a quella grindhouse/erotica, con ragazze ai limiti della decenza (perlomeno in fatto d'abbiagliamento) e accennate parentesi di copula essere umano-bestia.
Un B-movie, senza troppe pretese ma che tuttavia riesce, e alla grande, ad intrattenere per tutti i suoi 80 minuti scarsi, un film artigianale, vecchia scuola, che vuol strizzar l'occhio ai vecchi horror hollywoodiani e contemporaneamente ritagliarsi uno spazio in quel genere, i beast ecologic movies, che farà scuola per tutti gli anni '80.
Nota a margine, la pellicola offre nel finale una sfiziosa citazione di un notissimo sci-fi uscito sul grande schermo appena un anno prima. Quindi, in definitiva, se siete amanti di tutto ciò che è orrorifico e siete bramosi di qualcosa rigurgitante mostri, sangue e violenza, dategli pure un'opportunità, il divertimento è assicurato!
weird: 7, sesso: 7, sangue: a fiumi!, violenza: 7, paura: 4
VOTO FINALE: 7 (per i fan), 6 (per tutti gli altri)

Nessun commento:
Posta un commento