Sotto un'unica bandiera

Concerto dei Modena City Ramblers al Lazzaretto di Bergamo il 14 Giugno.

Lo storico gruppo Combat Folk presenta il nuovo album "Nulla di Nuovo sul Fronte Occidentale".

La frase di rito "Non sono più quelli dei tempi di Cisco" mi suona nelle orecchie e mi meraviglio non poco quando parte un'assolo di chitarra che sembra uscito da un'esibizione della media rock-band d'avanguardia.

Ma non è il "rock-poco-folk" (che può piacere o meno) del nuovo album che mi colpisce come un pungo in un occhio, facendomi sanguinare. Non è il fatto che non riesca a restare per più di venti secondi nel pogo, quando un tempo facevo almeno metà concerto, quello che mi fa girare non poco i cocomeri.

Ma è quella cosa che stona con tutto il resto, quella bandiera.

Quel drappo appartenente ad una lista (di sinistra si può dire?) dell'Università di Bergamo.

Una bandiera politica ad una festa delle Cooperative Sociali, in cui gli stand non appartengono a formazioni politiche ma ad associazioni guidate da un sentimento umanitario all'interno del contesto sociale cittadino. Non c'è il logo del Partito Democratico, nè quello di Sinistra Ecologia e Libertà, non quello del Movimento 5 Stelle, nè quello di realtà politiche come il Pacì Paciana, i vari Collettivi Studenteschi bergamaschi. Eppure ci sono gli elettori di questo e di quello, ci sono i responsabili, i membri di tale organizzazione politica.
Perchè questi non hanno portato gli striscioni? I gagliardetti da scambiare con i "compagni" nemici-amici?

Perchè non mostrano di esserci, di essere "di sinistra", anche loro, al Concertone? 

La risposta è semplice: Rispetto per gli altri. Il Rispetto di chi è simile a te in molte idee ma è diverso da te in alcune altre, con cui ti ritrovi in diverse situazioni "da comunista" essendo però ben conscio della divisione presente nelle formazioni sinistrorse italiane. Il concerto dei Modena è di tutti, dal "uaglione del Centro Sociale" al socio del "Venite bindiani e diamoci la mano". 

(Ora passo al tono con cui da buon saccente mi rivolgo a tali giovini uomini)

Poco importa se questa organizzazione politica è l'unica dell'Unibg di sinistra.

Un'altra persona potrebbe non essere d'accordo con le vostre idee, potrebbe non pensarla come voi sulla situazione delle Università, ma andare comunque al concerto dei MCR.

Ma questo lo sapete già, non è così? Però ve ne siete fregati altamente giusto? Oppure, aggiungo dopo aver parlato con alcuni di voi, non ci avete pensato nemmeno (ancora peggio forse?) ?

Eravate lì solo per pubblicizzare, nemmeno sotto campagna elettorale, la vostra lista.

E quando vi raggiungo per farvi notare che la vostra è la unica bandiera e che non siamo nè in Università nè ad una delle vostre feste a tema, nè ad una delle tanto osannate Feste del Pd dove siamo tutti fratelli (ciellini con marxisti, democristiani con comunisti), non mi rispondete nemmeno, mi cadono le braghe.

Il vostro silenzio vale più di mille discorsi, che potete scrivere e meditare per giorni, postare su Facebook, rivolgere a tutti quelli che vi danno contro dall'alto della vostra stazza politica.

Il vostro silenzio, lo sguardo alto e fiero di chi non vuole lottare con le parole contro un povero nerd come il sottoscritto, valgono quanto quella bandiera, un mare di vocaboli irrispettosi contro la stessa comunità politica che ci ha permesso di crescere, per fortuna, con idee diverse. (avete presente che brutto tutti uguali?)

Quindi alle prossime manifestazioni di allegria comune, venite come singoli, come persone serie e preparate, in modo che forse ci possiamo riunire questa volta sotto la miglior bandiera di tutte,
quella del "We Care": Io non me ne frego. (Avendo sempre bene in mente il rispetto per gli altri).