giovedì 14 febbraio 2013

Medioevo?

Poco ma sicuro, questo 2013 sarà un anno epocale.
Riflettevo sul fatto che ci avviamo verso un periodo che nel giro di poche settimane vedrà cambiamenti paurosi a livello di istituzioni: ci pensate che nel giro di qualche tempo avremo nuovo governo, nuovo parlamento, nuovo presidente della Repubblica, persino nuovo Papa??!?
E tutto questo si inserisce in un momento di profonda delicatezza ed evidente svolta; finita la tragica esperienza dei tecnici riaffidiamo il voto a cittadini che di nuovo proveranno ad azzeccare il paesaggio giusto per uno scenario tutt'altro che chiaro: ritorni graditi fino ad un certo punto, permanenze in politica che non parevano confermate, scandali bancari, riciclaggi di dinosauri del parlamento a cui si dà una ripulita mettendone a capo un volto nuovo, nuove forze alla ribalta, vecchie forze che tornano o così almeno pare, economisti numerologi conservatori accostati a governatori progressisti e in cerca di diritti finora negati... Alleanze che non paiono stare in piedi e vecchie alleanze trite e ritrite che sembrano sempre al capolinea, ma no lo sono mai (ricordate B. nel '94? con Bossi mai più neanchè un caffè....), strani magnati con più cognomi che buoni propositi che, inquietantemente, scendono (salgono? ma chi gliel'ha chiesto?) tra noi mortali, alcuni, soliti, noiosi volti arcinoti (ma ci pensate a un parlamento con ancora dentro i soliti Casini, Fini, D'Alema, Cicchitto, Santanchè, Lupi, Calderoli e compagnia bella? basta.........) ecc ecc ecc.
Se, oltretutto, pure il vecchio Joseph si sente stanco (o forse, essendo un tedesco, non ha più retto per dignità a certi marciumi tutti italiani?) e anche nonno Giorgio si avvia al capolinea della sua sonnecchiosa attività, tutt'a un tratto ci rendiamo conto che parrebbe di essere in un libro di Dan Brown o (meglio) in un surreale, terrificante racconto di Edgar Allan Poe. O forse, giusto per rendere onore alla nostrana sublime letteratura, che non ha pari, sembra di aggirarsi tra i gironi dell'immortale Commedia di dantesca memoria.
vedo già, sotto la scritta terrificante all'ingresso, due zerbini. Credo che si tratti di Vespa e Fede. Non credo avvertano molto la differenza, in effetti. L'antinferno pieno di ignavi come non mai, tutti i cerchi successivi pure. Ecco nel cerchio dei violenti contro lo Stato schiere folte, foltissime. Colletti bianchi, Verdi (quanti!), Neri... nei cerchi di fraudolenti e ladri quasi non si passa per la ressa, ecco chi si fregò una banca, ecco chi un'impresa, ecco chi rideva durante disastri naturali, chi ha fatto fallire il fiore dell'azienda made in Italy...
ma dove proprio devo fare a gomitate è l'ultimo cerchio, quello dei traditori. Qui non si respira proprio. Ci sono traditori di famiglie, di elettori, di cittadini. C'è chi promise case nuove per i terremotati, chi berciò di posti di lavoro mai dati, chi si prese gioco di chi aveva dato loro fiducia...Ci sono quelli che vogliono fare la Tav, che vogliono licenziare i loro dipendenti senza un motivo preciso, che vogliono far chiudere i piccoli negozi che resistono alle politiche fagocitatrici della grande distribuzione, che vogliono portare in Polonia o a Manila l'azienda perchè conviene, che usano lo scudo fiscale per ripulire i milioni che non dichiarano...  I traditori non si contano, perchè tutti quelli che hanno tradito lo Stato,in un modo o nell'altro, l'hanno danneggiato nelle sue radici più profonde. E hanno tradito pure la politica, nell'alto senso della parola. Ma, guardando meglio mi rendo conto che qui ci sono tanti cittadini comuni, che non conosco, che non riconosco. E capisco che sono quelli che hanno fatto spallucce davanti all'assenza di uno scontrino, che hanno gettato una cartaccia per terra, o che hanno cambiato canale sentendo parlare di noTav, o delle disumanità che toccano i lavoratori di tutto il Paese, dal San Raffaele alla Fiat, che hanno votato solo per simpatia, che non hanno votato proprio, o che si sentono esclusi dalle responsabilità o dai cambiamenti. Nessuno può e deve sentirsi fuori, soprattutto in questo momento.
La posta in gioco è tanta, è alta, le occasioni non si ripetono, ed è necessario prendere in mano le possibili redini di un cambiamento, anche solo poco alla volta, giusto per iniziare.
E come si può fare? a ognuno la propria risposta...ognuno può mettersi a frutto per partecipare, visto che strumenti, possibilità, mezzi ce ne sono. Come diceva un tizio, tutti sanno che alcune cose sono impossibili da fare, finchè arriva uno che non lo sapeva, e le fa. Per quanto grandiosa, ogni idea inizia a svilupparsi da UNA testa sola. Non dimentichiamolo.
Anche perchè di posti liberi, in purgatorio e in paradiso, ce ne sono ancora tanti...

p.s. e anche un posto da Papa. Cosa dite, ci mandiamo chi sappiamo noi, così la smette di rompere?..

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