Trovarsi così, tutt'a un tratto, soli, davanti alla realtà. Inesorabile. Tremenda. Senza speranza. Rabbiosa. Fredda come una lama che scende e non lascia tempo neppure all'ultimo sospiro, che rimane bloccato in gola.
è accaduto lunedì a 40 lavoratori dell'ospedale S. Raffaele di Milano, che di sono visti recapitare una gelida e crudele lettera di licenziamento. Dopo mesi di lotte, trattative, resistenza attiva inizia così l'ingiustizia più grande, il furto di dignità a dei lavoratori e a delle lavoratrici che non hanno nessuna colpa se non quella di vivere in un periodo e in un Paese che hanno deciso che posto per loro più non ce n'è.
La morigerata cupola con angelo... |
1) Le amministrazioni dell'ospedale. Quella vecchia, che ha visto negli sprechi di Don Verzè&co crearsi il buco da un miliardo all'origine dell'inferno di questi mesi; quella nuova, che vede in Giuseppe Rotelli (imprenditore navigato magnate della sanità lombarda) e soprattutto nel suo braccio operante, il vero carnefice dell'operazione, il giovane a.d. Nicola Bedin, i perfetti esecutori di una filosofia imprenditoriale basata sui puri e semplici numeri e sull'efficienza meccanica del taglio indiscriminato, che poi poco importa se trattasi di tagliare sul personale, che può significare sfasciare famiglie o rovinare persone, o invece tagliare sui reali sprechi. La disumanità di questa gente è davvero disarmante, non so come facciano a dormire di notte.
2) La cattiva politica. In particolare due signori chiamati Roberto Formigoni e Elsa Fornero, l'uno padrone della Lombardia dalle calende greche e occulto signore ciellino della sanità lombarda, indagato pure per corruzione nella vicenda della bancarotta dell'ospedale, l'altra responsabile della distruzione di un gran numero di diritti dei lavoratori con la sua devastante riforma del lavoro, che ha permesso di fatto l'inizio di questo perverso metodo di licenziamenti.
Non ci sono solo loro due, però. In generale il mondo politico nel suo insieme, partiti di centro-sinistra compresi, sia in Regione che a Roma, è risultato come spesso capita, indifferente o disinteressato alle vicende degli ultimi mesi, nonostante le minacciose risoluzioni da tempo annunciate dall'amministrazione dell'ospedale. E infine aggiungerei anche una condotta non proprio ineccepibile (anzi) dei sindacati confederati cgil, cisl e uil- condotta sulla quale approfondirò volentieri, se avrò occasione, come già scritto sopra.
3) L'omertà. Perchè non serve mica essere in Sicilia o chissà dove perchè ci sia. L'omertà è dei mezzi di informazione, di quei media così malleabili e bandieruole che scrivono (giornali) e dicono (tg) quello che gli pare, riducono, nascondono, modificano, intervistano solo membri dell'amministrazione (!!!), Corriere della Sera in testa (giornale di cui Rotelli ha una percentuale d'azioni.......).
L'omertà però è pure quella di quei lavoratori che da questo ciclone non sono toccati, quelli che l'ospedale considera "di serie A", primari, medici, lavoratori specializzati, tutti coloro che non fanno parte del "comparto", la fetta di capitale umano costituita da tecnici, infermieri, personale impiegato ecc, meno retribuita, meno tutelata, e quindi secondo le logiche di Bedin&soci, da demolire. Purtroppo i non facenti parte del comparto hanno dato poco credito alla teoria sulla bontà intrinseca dell'uomo, anzi hanno contribuito a dimostrare che forse, purtroppo, l'essere umano è egoista, e finchè non viene toccato il suo pezzetto di terra, è difficile che si muova per salvare quello di un altro. E così, nonostante le molte possibilità per farlo, questi dipendenti non hanno mai pensato di unire la loro voce a quella dei loro colleghi meno fortunati, anche in momenti di grave tensioni, accaduti con frequenza nei mesi scorsi. Omertà.
Parte del presidio permanente, con tenda e tavoli |
Martedì al presidio si sono presentati, in un atmosfera di forte tensione e disperazione, un timido Umberto Ambrosoli e soprattutto la "capogruppo" dei consiglieri regionali del movimento5stelle, Silvana Carcano, che ha voluto prendere parte al terribile momento dei lavoratori, entrando nella tenda, confrontandosi, presentandosi dall'amministrazione, ovviamente assediata, nascosta, dispersa (si vocifera che Bedin fosse asserragliato a S. Donato) chiedendo i conti dell'ospedale, che non sono però pervenuti.
Nei momenti di tensione successivi, collutazioni con celerini compresi, nel tentativo di occupare l'accettazione, sono rimaste lievemente ferite 3 persone. Altri 13 sono saliti su un tetto dell'ospedale (episodio già verificatosi tempo fa con due lavoratrici che rimasero qualche giorno-notti comprese-su un tetto della struttura).
Stamattina la tensione è ancora più percepibile: la disperazione crea frustrazione, e tanta, tanta rabbia. In questo momento (circa 11.30) i lavoratori del comparto sono riusciti a sfondare il blocco e a occupare l'accettazione.
Una delle tante manifestazioni |
Quanto durerà questo incubo?
Per quanto ancora prevarranno le logiche (che potremmo chiamare Forneriane, Marchionniane, Bediniane) che stanno demolendo letteralmente vita, gioia, dignità di famiglie, persone, lavoratrici e lavoratori?
é questo ciò che meritiamo, come società intera, come donne e uomini? Direi di no.
Allego il link del Fatto del video dell'occupazione dell'accettazione di stamattina (19-04-13)
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/04/19/s-raffaele-nuovi-scontri-dipendenti-occupano-laccettazione/229027/
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